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Artiste:
Giuze
Titre:
Aula Stretta
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Un'altra notte a fare l'alba, la stanza è un casino Hai messo a posto le tue cose e sei partito E quanto tempo hai perso per dimenticare quella stronza che ti ha fatto solo stare male E scappavamo dal liceo con qualche soldo in tasca Per un trancio di pizza e qualche figuraccia Non basta, non basta Vorrei ancora un po' di tempo, un po' di sogni nella tasca E chissà se I muri di scuola si ricorderanno di noi due su quel banco in prima fila Di tutte le pause pranzo e delle entrate in ritardo e fare a gara per chi arriva prima E vorrei dirti che sbaglio a chiamarti la notte Vorrei stare al tuo passo ma odio le corse Ogni giorno che passa sembra lunedì E quest'aula è più stretta quando non sei qui Quando non sei al mio fianco Lasci vuoto quel banco E ti ricordi quelle note sul diario quando ci rincorrevamo per i corridoi Quando ridevamo forte senza un motivo apparente Perchè agli occhi della gente sfugge sempre prima o poi Quella parte di noi che non si risparmia, che si scorda le regole ma spesso ci salva E sogni ancora Siviglia Un messaggio in bottiglia Un tattoo sulle braccia E chissà se I muri di scuola si ricorderanno di noi due su quel banco in prima fila Di tutte le pause pranzo e delle entrate in ritardo e fare a gara per chi arriva prima E vorrei dirti che sbaglio a chiamarti la notte Vorrei stare al tuo passo ma odio le corse Ogni giorno che passa sembra lunedì E quest'aula è più stretta quando non sei qui Quando non sei al mio fianco Lasci vuoto quel banco Ed io che cerco ancora il mio posto Stavolta non sarà in prima fila Ti cerco nelle righe di un foglio In un testo a matita E vorrei dirti che sbaglio a chiamarti la notte Vorrei stare al tuo passo ma odio le corse Ogni giorno che passa sembra lunedì E quest'aula è più stretta quando non sei qui Quando non sei al mio fianco Lasci vuoto quel banco