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Artiste:
Pippo Pollina
Titre:
Scacciaferro
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Lo sai che non è più la stessa cosa sedermi al pianoforte all'imbrunire. E aprire la fi nestra di una casa guardare fuori il tempo divenire. Lo sai che non è più la stessa vita giocare a carte il vecchio solitario che serve il giro e langue la partita e si ripete come un calendario. Lo sai che non è più la stessa strada che incrocia i pensieri del passante. E sveste di ogni cielo la contrada e addensa di riverberi la fronte. Lo sai che non è più la stessa nota che sgorga dalle corde e dal silenzio. E grida sorda la canzone vuota e ammicca sulla fi nta di uno slancio. E intanto scrivo e mi dico sarà bello incidere queste ombre sul vinile e ti telefono che piove e c'ho un ombrello che non c'è neanche un tetto nel cortile. E scrivo scrivo che stiamo tutti bene che i viaggi sono lunghi quando è inverno che danzano fra i tronchi le altalene che è grande la vittoria del Palermo. Lo sai che non è più la stessa cosa passarsi la chitarra dopo cena. Che placido è il pensiero che riposa e lento scorre il plasma nella vena. Lo sai che non è più la stessa voce che riempie di coriandoli le stanze e che risale il fi ume alla sua foce e abbatte mura l'odio e le distanze. Lo sai che non è più lo stesso canto che apre le ali e innaffi a le radici. Che arride al sole e parla l'esperanto e ci ricorda che siamo tutti amici. Lo sai che non è più la stessa luna che disperata ci off re il suo mistero che s'alza sulla cima della duna e si perde tra le curve di un sentiero. E intanto scrivo e mi dico sarà bello incidere gli intarsi sulle pietre e ti telefono al riparo di un cappello che allo scoccare suonano le cetre. E scrivo scrivo che stiamo tutti bene che a volte si mangia che è un piacere le notti uguali son come cantilene che non c'è vento in poppa alle bandiere.