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Artiste:
Giorgio Faletti
Titre:
Una Storia Per Gli Altri
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Capitolo uno la casa le stanze Che ancora le pare di sentirne l’odore E i suoi nel silenzio che cigola Stanno muovendosi e fanno all’amore E pensa a sua madre che lei se l’immagina Stesa nel buio più fitto Che guarda la macchia che sembra il soffitto E immobile sta sulle sue E scivola lenta la storia Al capitolo due Che è quello del tempo che sembra un gomitolo E srotola ruvidi giorni di spago Ed ora per ora diventa più piccolo Ma poco da non farci caso E allora son giorni di troppi metrò Sono viaggi di ascelle e di mani E ombrelli a riparo di un tempo da cani Tenendoli sopra di sé Si volta la pagina E arriva il capitolo tre. Amore da perdersi Trovarsi è la sola occasione Sto ancora chiamandoti E so a malapena il tuo nome E adesso che mi stai premendo Che mi stai tenendo come sotto sale Ricordati il patto qual era Adesso che mi sto gelando Che mi sto squagliando non vale Quel trucco che è subito sera E la storia com’è Sembra scritta ogni volta per gli altri E invece è scritta per me. Così qualche volta son rose di maggio Intere giornate o spezzoni di vita Ma basta ed avanza per darsi coraggio Finchè la paura è finita E pensa a sua madre e al tempo trascorso immobile al buio più fitto pensando che il cielo sia solo il soffitto lontano da quel che si prova a scrivere fine ed aprire una pagina nuova. Amore da perdersi Trovarsi è la sola occasione Sto ancora chiamandoti E so a malapena il tuo nome E adesso che mi stai premendo Che mi stai tenendo come sotto sale Ricordati il patto qual era Adesso che mi sto gelando Che mi sto squagliando non vale Quel trucco che è subito sera E la storia com’è Sembra scritta ogni volta per gli altri E invece è scritta per me. (Grazie a Elda Occhilupo per questo testo)